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ARTalk City 2023

ARTalk City 2023

Ciclo di cinque incontri con gli artisti di ART CITY Bologna 2023. Yuri Ancarani, Roberto Fassone, Eva Marisaldi, Lucy+Jorge Orta si racconteranno in prima persona, in dialogo con curatori e docenti. Il quinto appuntamento sarà dedicato alla figura di Patrick Procktor, scomparso nel 2003.

Dall’1 al 5 febbraio alle ore 10.30, in Aula Magna l’Accademia di Belle Arti di Bologna, coordinamento Prof.ssa Maria Rita Bentini.

mercoledì 1 febbraio

Eva Marisaldi 
dialoga con Leonardo Ragano e Carmen Lorenzetti 

Interpreto questo mio intervento come una collaborazione con il laboratorio, non solo per il piacere di incontrare (e fare incontrare) materiali interessanti, la cui presenza è tanto casuale quanto temporanea, ma anche per organizzare una sorta di esposizione dei suddetti materiali selezionati assieme a lavori miei, pertinenti.

Eva Marisaldi

Nello spazio del LabOratorio degli Angeli, tra ricordi del sacro e opere di restauro, nella mostra Guarda caso, Eva Marisaldi allestisce un gioco delle meraviglie site-specific. Ci sorprende con Narciso, in cui il caso e la composizione si mescolano ad arte (una scatola sonora proietta sul soffitto dei pattern di luce laser rossa e in alto due mani in filo d’argento mimano la gestualità ludica degli elastici tra le dita). Si allarga ai tavoli di lavoro con un intervento grafico di “nuvole di scarabocchi ritmici e ricorrenti”, fatte tramite un dispositivo robotico. 


giovedì 2 febbraio 

Lucy + Jorge Orta 
dialogano con Cristina Francucci, Tatiana Basso e Maria Rita Bentini 

Con Seeking Blue Gold (Alla ricerca dell’oro blu), l’installazione site specific creata da Lucy+Jorge Orta nel magico spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, prendiamo coscienza del complesso universo rivelato dall'acqua. Non un semplice elemento della natura, ma un fondamentale diritto sociale, un bene economico comune, una risorsa per tutti, oggi indicatore di benessere economico con le drammatiche disuguaglianze che governano il mondo: è l’oro blu. Manufatti in legno che provengono da un universo rurale lontano, dove ancora sono in uso sistemi di irrigazione tradizionali, si uniscono a oggetti fatti in studio. Simboli di una vita ancestrale, legata ai ritmi naturali, ci interrogano sul mito del progresso, che pervade l’Occidente e non solo. Poeticamente, è un invito a immaginare una Terra in cui uomo e natura convivono armonicamente, in assonanza con le acque nascoste nella geografia urbana di Bologna, mentre dialogano i legni degli antichi strumenti e quelli che nella cupola hanno ricucito la ferita della guerra, grazie a un sapiente restauro.


venerdì 3 febbraio

Presentazione dell’opera di Patrick Procktor
dialogo tra Tommaso Pasquali, Ian Massey e Luca Caccioni

Patrick Procktor. A View From a Window è la mostra con la quale Bologna scopre (o meglio riscopre, cinquant’anni dopo l’attenzione critica di Franco Solmi) un pittore protagonista insieme a David Hockney della scena londinese degli anni Sessanta e Settanta. Una personalità contraddittoria che ha espresso la sua fedeltà alla pittura attraverso una figurazione sospesa, su tela quanto nel medium privilegiato dell'acquerello, la cui qualità riemerge attraverso l’attenta curatela di Tommaso Pasquali nel suggestivo allestimento di Palazzo Bentivoglio. Ritratti e paesaggi, porzioni di mondo come quelle visibili da una finestra, ma anche qualcos’altro: colore, profondità, superficie, presenze e assenze.

 

sabato 4 febbraio

Yuri Ancarani 
dialoga con Lorenzo Balbi e Marinella Paderni

Il progetto Atlantide 2017 – 2023, che si dispone nello spazio della Sala delle Ciminiere del MAMbo, è un viaggio nel processo di ricerca di Yuri Ancarani che nell’arco di sei anni ha portato a realizzare il film, presentato in anteprima nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 (e a ripensarlo dopo, con materiali inediti) in una Venezia mai vista prima. La vicenda del giovane Daniele, tra sogni e fallimenti, ha come fondale il vuoto esistenziale di un’isola della laguna veneziana, Sant’Erasmo, e quella della vita dei suoi coetanei. Nella quasi assenza di una sceneggiatura, l’artista ci coinvolge nella spericolata immersione nel nulla della gara tra barchini di maschi balordi, nel vortice assurdo della vita e nel senza tempo dell’acqua e dell’orizzonte, verso il naufragio.  

 

venerdì 5 febbraio

Roberto Fassone

dialoga con Federico Bomba di Sineglossa e Guido Molinari

Questo progetto nasce da una telefonata che ho ricevuto da Sineglossa. Loro si occupano di arte e intelligenza artificiale e mi hanno proposto di realizzare un progetto finanziato dalla Compagnia di San Paolo. C’era l’opportunità di lavorare con un creative technologist, Andrea Zaninello, e così ho pensato che sarebbe stato interessante far assumere delle sostanze allucinogene all’intelligenza artificiale. Darle in pasto dei funghi e vedere cosa succedeva.

Roberto Fassone

Roberto Fassone ha insegnato all’Artificial Intelligence Ai Lai a generare racconti psichedelici. Nasce in questo modo (in collaborazione con il gruppo di ricerca Sineglossa) And We Thought III, in mostra da Alchemilla con l’anteprima mondiale di tre film dei Led Zeppelin (non la vera band, ma una sua curiosa emanazione in una realtà parallela), realizzati in base alle suggestioni provenienti da Ai Lai. Può un’intelligenza artificiale generare arte, attraverso visioni potenti e poetiche, o è l’essere umano a esserne l’autore, avendo progettato l’intelligenza artificiale? O ancora, si tratta di un processo collettivo, di cui l’artista è soltanto il medium


Biografie degli artisti


Eva Marisaldi (1966, Bologna, dove vive e lavora)

Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti, esordisce alla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa Mediterranea (1988, Bologna). Da allora, nel suo percorso artistico c’è una sperimentazione continua di linguaggi e processi creativi, dal fatto a mano del ricamo e della scultura alla multimedialità, con interessi per la dimensione installativa e sonora, grazie alla collaborazione con il musicista Enrico Serotti. Tra i progetti/mostre personali più recenti: Secondi Tempi, Archivio-Museo CSAC, Abbazia di Valserena, Parma, 2021-22, Trasporto eccezionale, PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano, 2018; Surround, Galleria De’ Foscherari, Bologna, 2017; Eva Marisaldi, Villa Medici, Roma, 2017. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1993 e nel 2001, a Documenta, Kassel, nel 2012, a Istanbul Biennial nel 1999, ed esposto in importanti spazi espositivi di diversi paesi del mondo.

 

Lucy (Gran Bretagna, 1966) e Jorge Orta (Argentina, 1953)

Hanno fondato lo Studio Orta a Parigi nel 1992 e lavorano insieme sotto il nome di Lucy + Jorge Orta dal 2005. Lo Studio Orta ha sede dal 2000 a Boissy-le-Chatel, nella valle del fiume Gran Morin, dove, sia in coppia che come artisti indipendenti, sviluppano grandi progetti su temi quali comunità e legame sociale, nomadismo e mobilità, sviluppo sostenibile, ecologia e riciclo dei materiali. Li affianca un team di designer, architetti, ingegneri, musicisti, artigiani e tecnici, insieme a giovani artisti ospiti da tutto il mondo. Disegno, pittura, scultura, installazione, fotografia, video e performance sono i mezzi a cui si affidano praticando un’«estetica operativa» tesa a cambiare il mondo con l’arte. Tra i loro più importanti progetti: Drink Water (2005, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia e Museum Boijmans van Beuningen, Rotterdam), Antartica (2007, Bienal Fin del Mundo, Ushuaia, Argentina), Amazonia (2010, Natural History Museum, London). Hanno esposto in numerose istituzioni culturali e museali internazionali, loro opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, con molteplici pubblicazioni monografiche.

 

Patrick Procktor (Dublino, 1936 - Londra, 2003)

È un artista inglese, nato in Irlanda ma londinese d’adozione per il trasferimento della famiglia. Scopre la pittura dopo il servizio nella Royal Navy e si forma artisticamente tra il 1958 e il 1962 alla Slade School of Fine Art, con gli insegnamenti di William Coldstream. La sua prima personale viene allestita nel 1963 alla Redfern Gallery di Londra, nel 1964 espone alla storica mostra New Generation alla Whitechapel Gallery e ottiene un rapido successo. Dandy, mondano, trasgressivo, sarà uno dei protagonisti della scena creativa londinese del tempo, frequentando l’inseparabile amico David Hockney (fino al trasferimento in California del pittore pop nel 1978), il regista Derek Jarman, il curatore Bryan Robertson, lo stilista Ossie Clark e altre celebri personalità. Dopo i primi anni Novanta, la sua figura viene quasi dimenticata. Alla riscoperta dell’artista hanno contribuito gli studi di Ian Massey, autore di Patrick Proktor: Art and Life (Unicorn Press, 2010). 

 

Yuri Ancarani (Ravenna, 1972)

È un video artista e film-maker, che vive e lavora a Milano, o in giro per il mondo. Dai primi brevissimi video come Ip Op alla narrazione cinematografica (Atlantide è un film di 104’), l’attenzione al reale ne caratterizza la ricerca e il metodo di lavoro, per esplorare pagine spesso invisibili della quotidianità. Nella realtà, prima ancora che con la cinepresa, l’artista si addentra in prima persona, partecipe, come nel toccante San Vittore, dove i disegni dei bambini sono il tramite per esplorare l’universo del carcere. Il cinema documentario è per lui opera d’arte visiva, da presentare principalmente nei musei internazionali, oltre che nei festival del cinema d’autore o nelle sale cinematografiche. I suoi lavori sono stati in visione alla Biennale di Venezia (2013), alla Mostra del Cinema di Venezia (2014, 2021), in musei nazionali e internazionali, tra cui MAXXI, Roma, Centre d’Art Contemporain Genève, Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Tra le mostre personali: Kunstverein Hannover; Museo Marini, Firenze; Ravenna, Santa Maria delle Croci / MAR, Ravenna. 

 

Roberto Fassone (Savigliano, 1986)

Ha studiato Progetto Grafico e Virtuale al Politecnico di Torino e Arti Visive allo IUAV di Venezia, vive e lavora a Firenze. La sua poliedrica ricerca è legata alle strutture della creatività e al pensiero laterale; a partire da indagini sul rapporto tra gioco, arte e performance, con un personale e divertito surrealismo, esplora le dinamiche dell’immaginazione, del tradimento, dell’errore. L’artista è ora interessato alle realtà parallele, come quelle prodotte dall’Intelligenza Artificiale. La sua pratica è aperta alla collaborazione: ha ideato progetti con altri, come Kasia Fudakowski (Lo scherzo dell’arte), con i Led Zeppelin (LZ), Carolina Cappelli, Riccardo Banfi. Negli ultimi anni ha esposto e performato il suo lavoro in istituzioni italiane e internazionali, tra cui: MAXXI L’Aquila, Ars Electronica, Vision du Rèel, Fanta-MLN, Lo schermo dell'arte, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Centrale Fies, Gabrovo Biennial of Humor & Satire in Art.