Molti suoi lavori sono una materializzazione dello scorrere del tempo, mettendo in gioco il senso del fare manuale nella ripetizione per ore e ore di gesti minuti (infilare perline, ritagliare, piegare, disegnare piccoli motivi,…). Nelle opere spesso compare la scrittura (brevi testi, memorie, riferimenti letterari, libri rimaneggiati,…). Anche i suoi video raccontano di tempi lenti, registrando variazioni di luce o semplici fenomeni naturali come il pulviscolo nei pressi di una finestra socchiusa o le stelline riflesse dal sole sulle onde o la neve che cade. Negli ultimi anni ha sperimentato modalità di lavoro condiviso (Tavolo di Lavoro di Marzabotto, Parma, San Gimignano, Cesena, Maccastorna) ed è stata avviata la pratica della copiatura calligrafica dei quaderni di pensatrici del ‘900 (Simone Weil 2010-2016, Hannah Arendt 2017-2021,..).
Lavora con la Galleria Massimo Minini (Messaggi inviati, 1999; Il pomeriggio è troppo azzurro, 2001; Quando le parole atterrano, 2006; Giocatori di perle, 2010; I quaderni di Adriano, 2016) e con la Galleria Continua (Carezze, 2001; Ecco adesso, 2004; Sottolineature, 2005; Mettere a dimora, 2008; ciò che la primavera fa con i ciliegi, 2011; La saggezza della neve, 2014; Autobiografia del rosso, 2017; Di punto in bianco, 2023).
Ha esposto in spazi pubblici in Italia (Fondazione Luigi Rovati, Milano; Oratorio San Filippo Neri – Fondazione del Monte, Bologna; MAR, Ravenna; Palazzo da Mosto – Fondazione Palazzo Magnani, Reggio Emilia; Pilotta-Galleria Nazionale, Parma; Museo Civico d’Arte, Modena; GAM, Torino; Triennale, Milano; Maxxi, Roma; Castel Sant’Elmo, Napoli; Palazzo delle Papesse, Siena; Museion, Bolzano; Mambo, Bologna;…) e all’estero (PS1, NewYork; INOVA, Milwaukee – WI; Musée Art Modern, Saint-Etienne – F; One Severn Street, Birmingham – GB; Raid Projects Gallery, Los Angeles – CA; Istituto Italiano di Cultura – MOCA, Buenos Aires; Bengal Art Lounge, Dhaka (Bangladesh); Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma; …).
http://sabrinamezzaqui.it