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Filosofia dell’arte

Il corso esamina la nascita del rapporto fra scultura e fotografia - rapporto che risale alle origini stesse del medium fotografico - e la sua evoluzione fino ai giorni nostri, soffermandosi su periodi, artisti e mostre che hanno lasciato un segno duraturo in questa vicenda.

Se la prima lezione è dedicata allo sguardo dei primi fotografi sulla scultura, carico di importanti implicazioni per il futuro dialogo fra i due linguaggi, quelle seguenti privilegiano generalmente l'utilizzo del medium fotografico da parte degli scultori stessi, dai fondamentali case studies fra 800 e 900 di Auguste Rodin, Medardo Rosso, Constantin Brancusi, fino alle ricerche post-digitali. 

Programma

Lista degli argomenti:

  • La predilezione per la scultura come soggetto nella fotografia delle origini: ragioni tecniche ed espressive. Gli sperimenti “en plein air” di Bayard. L’interpretazione fotografica della scultura: Fox Talbot e The Pencil of Nature (1844-45).
  • L’utilizzo del medium fotografico da parte degli scultori: il caso Rodin. Uso sistematico della f. per scopi documentari (delle pose, delle opere) e promozionali. La collaborazione sempre più stretta con i fotografi e i suoi esiti espressivi. L’incontro con Steichen e il riconoscimento dello statuto artistico della fotografia.
  • Medardo Rosso: scultore di luce, fotografo della materia. La rivoluzione espressiva dell’artista italiano su entrambi i fronti, fotografia e scultura, e il ripensamento radicale del loro rapporto: dalla stampa seminale di Impressione d’omnibus al lavoro ultra-sperimentale sulla stampa e il formato.
  • Costantin Brancusi: l’atelier come studio di posa, la variazione come metodo di lavoro. I “groupes mobiles” e le “sculptures radieuses”. Il ruolo dell’imperfezione tecnica apparente. 
  • Il passaggio dalle poetiche pittorialiste a quelle della Nuova Oggettività: la fotografia non si limita a documentare, ma letteralmente “crea” la scultura (T. Bezzola). Fotografia e ready-made: il caso Duchamp.
  • Surrealismo e fotografia: il “complesso di Pigmalione”. Prime avvisaglie di un terzo, possibile rapporto fra fotografia e scultura: la f. come materiale scultoreo tout court.
  • Le Neo-avanguardie. Ruolo della fotografia nella “s-definizione dell’arte” (H. Rosenberg): Land art, Body art e performance come casi di studio.
  • Fotografia come materiale scultoreo: Photography into Sculpture (MoMA, New York, 1970) e la sua ripresa negli anni 2010.
  • La “staged photography": Jeff Wall, Gregory Crewdson, Thomas Demand, ecc.
  • Anni Novanta e Duemila. Fotografia come scultura: Gabriel Orozco, Giuseppe Gabellone et al.
Modalità di verifica e valutazione

L'esame è soltanto orale.

È basato sul riconoscimento e commento delle immagini proposte a lezione e sui principali snodi teorici della materia. 

Bibliografia

Estratti da:

  • G. Lista, Medardo Rosso. Scultura e fotografia, 5 Continents, 2004
  • P. Mola, Brancusi. L’opera al bianco, Skira, 2005
  • P. Mola, Rosso. Trasferimenti, Skira, 2007
  • R. Marcoci (a cura di), The Original Copy. Photography of Sculpture, 1839 to Today, cat. mostra, MoMA, New York, 2010
  • Lori Pauli (a cura di), Acting the Part. Photography as Theatre, cat. mostra, National Gallery of Canada, 2006
  • L. Giusti, S. Menegoi (a cura di), The Camera’s Blind Spot, cat. mostra, MAN, Nuoro, 2013
Testi consigliati
  • P. Mola, Brancusi. Indicazioni sull'opera leggera, Scalpendi, Milano, 2003
  • H. Pinet (a cura di), Rodin et la photographie, cat. mostra, Museé Rodin, Paris, 2007
  • S. Menegoi, E. Milani, The Camera's Blind Spot III: La Camera, guida alla mostra, Palazzo De' Toschi, Bologna, 2016