Ababo Docenti

Prof. Maria Virginia Cardi

È nata nel 1958. Ha insegnato Antropologia culturale e Antropologia dell’arte presso le Accademie di Belle Arti di Ravenna, Roma e Milano. Si è occupata del rapporto tra estetiche e devianza psicopatologica. Nel quadro delle culture politico-religiose del Cinquecento ha svolto ricerche sulla ripresa dei culti dionisiaci, le culture religiose negli ambienti riformisti in Italia settentrionale.

Ha pubblicato Il rituale del serpente. Percorsi di antropologia, estetica e altro (a cura di), Ravenna, Longo, 1997.

Ha curato la pubblicazione Immaginario e comportamento, Rimini, Raffaelli editore, 2001.

Ha pubblicato le Rovine abitate. Invenzione e morte in luoghi di memoria, Firenze, Alinea, 2000, sul tema rovina/memoria.

Nel 2007 è uscito per Unicopli nella collana Le città letterarie, Città sotterranee. Abitare profondità e superficie, Milano, Unicopli, 2007.

Nel 2011 e nel 2013 ha partecipato con saggi alla mostra su Lorenzo Bartolini scultore del Bello naturale, Firenze, Giunti, 2011; Lorenzo Bartolini nelle carte d’archivio tra Milano e Firenze, in Atti del Convegno su Lorenzo Bartolini, Firenze 17-19 Febbraio 2013, Pistoia, Gli Ori, 2014.

Nel settembre 2020 è uscito un lavoro su Anita e Giuseppe Sangiorgi. Intorno alla scuola di arazzi e ricami e alla galleria antiquaria. Storie di imprenditoria e di cultura delle arti 1893- 1929, Pendragon, Bologna, 2020.

Insegna in ABABO:
Antropologia Culturale / in Design del prodotto
La coscienza antropologica è il prodotto di un’acquisizione lentissima, ancora da compiersi. La ricerca antropologica, invece, come percorso scientifico nasce nella seconda metà dell’Ottocento in Europa: e da qui i suoi limiti originari, nell’esser legata alla fase più cruenta della colonizzazione, che crea false certezze, pregiudizi; mentre solo nella tensione comprensiva dell’alterità costruirà la sua ricchezza, ricercando in un moderno umanesimo la sua vocazione.
CFA: 6
Codice: ABST55
Tipo: AI
Anno di corso:
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Antropologia Culturale / in Didattica e comunicazione dell’arte
La coscienza antropologica è il prodotto di un’acquisizione lentissima, ancora da compiersi. La ricerca antropologica, invece, come percorso scientifico nasce nella seconda metà dell’Ottocento in Europa: e da qui i suoi limiti originari, nell’esser legata alla fase più cruenta della colonizzazione, che crea false certezze, pregiudizi; mentre solo nella tensione comprensiva dell’alterità costruirà la sua ricchezza, ricercando in un moderno umanesimo la sua vocazione.
CFA: 6
Codice: ABST55
Tipo: B
Anno di corso:
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Antropologia Culturale / in Pittura
La coscienza antropologica è il prodotto di un’acquisizione lentissima, ancora da compiersi. La ricerca antropologica, invece, come percorso scientifico nasce nella seconda metà dell’Ottocento in Europa: e da qui i suoi limiti originari, nell’esser legata alla fase più cruenta della colonizzazione, che crea false certezze, pregiudizi; mentre solo nella tensione comprensiva dell’alterità costruirà la sua ricchezza, ricercando in un moderno umanesimo la sua vocazione.
CFA: 6
Codice: ABST55
Tipo: AI
Anno di corso:
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Antropologia Culturale / in Scultura
La coscienza antropologica è il prodotto di un’acquisizione lentissima, ancora da compiersi. La ricerca antropologica, invece, come percorso scientifico nasce nella seconda metà dell’Ottocento in Europa: e da qui i suoi limiti originari, nell’esser legata alla fase più cruenta della colonizzazione, che crea false certezze, pregiudizi; mentre solo nella tensione comprensiva dell’alterità costruirà la sua ricchezza, ricercando in un moderno umanesimo la sua vocazione.
CFA: 6
Codice: ABST55
Tipo: AI
Anno di corso:
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