Martedì 3 maggio dalle ore 15.00 si terrà nell’Aula Arcangeli dell’Accademia di Belle Arti di Bologna l’incontro dal titolo Fotografia per la conoscenza, con ospiti Mario Cresci, Luca Panaro e Paola Binante.
Mario Cresci nasce a Chiavari (Genova) nel 1942. Dalla fine degli anni Sessanta ha sviluppato un complesso corpo di lavoro che varia dal disegno, alla fotografia, all’installazione. Il suo lavoro si è sempre rivolto a una continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo usando il mezzo fotografico come pretesto opposto al concetto di veridicità del reale. Autore, tra i primi in Italia della sua generazione, di un’opera eclettica all’interno della ricerca fotografica in cui le analisi della percezione visiva e della forma del pensiero artistico e fenomenico acquisite al Corso Superiore di Industrial Design di Venezia, si confrontano negli anni Settanta con l’esperienza diretta del lavoro sul campo in ambito etnico e antropologico delle regioni del Mezzogiorno italiano. Dalla fine degli anni Settanta si dedica anche all’insegnamento come attività di esperienza creativa condivisa con gli altri e intesa come parte integrante del suo lavoro d’autore nella convinzione che l’opera d’arte può consistere in un dispositivo formale che genera relazioni tra le persone o nascere da un processo sociale. Nel 1969 realizza la prima installazione fotografica in Europa alla Galleria Il Diaframma di Milano esponendo, nel rapporto tra produzione e consumo, un migliaio di cilindri trasparenti contenenti altrettante fotografie anch’esse trasparenti intese come frammenti del consumismo di allora nel dualismo tra immagini della ricchezza e della povertà. Nel 1968 e nel 1969 tra Roma e Parigi collabora con la Galleria l’Attico ed entra in contatto con Pascali, Mattiacci, Patella e Kounellis, realizzando una serie di performance urbane con due nastri fotografici di contenuto sociale e aderenti all’idea del teatro di strada. Nel 1974 alcune sue fotografie sono acquisite dal MoMA di New York. Nel 1975 ha pubblicato la ricerca di Cite Specific: Matera immagini e documenti e nel 1979 il libro: Misurazioni a conclusione di due anni di lavoro in un laboratorio-scuola da lui ideato per la Regione Basilicata. Dagli anni Novanta a oggi, dopo aver diretto dal 1991 al 2000 l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo e aver organizzato numerosi eventi culturali dedicati ai giovani artisti in collaborazione, tra gli altri, con Vittorio Fagone e la Gamec di Bergamo come: Arte e Impresa, Clorofilla e Accademie in Europa, riprende il suo lavoro d’autore su tematiche di ricerca e sperimentazione come: slittamenti di senso, variazioni, coincidenze e luoghi dell’arte intesi come cite specific interni alle città. Nel 2004 si è tenuta alla Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Torino la sua prima mostra antologica, Le case della Fotografia, 1966-2003 a cura di Piergiovanni Castagnoli. Ha esposto in alcune edizioni della Biennale di Venezia tra le quali nel 1993, Muri di carta, fotografia e paesaggio dopo le avanguardie. Recentemente alcune sue opere sono entrate nelle collezioni di Massimo Minini di Brescia, Nicoletta Rusconi di Milano, Officina Italiana Design e Galleria Elleni di Bergamo. Attualmente è docente di Fotografia all’Accademia di Brera di Milano. Nel 2009 ha curato per il Sole 24 Ore Cultura il volume Future images, un’ampia ricerca sui giovani artisti che a livello internazionale operano con la fotografia.
L’incontro è aperto alle studentesse e agli studenti ABABO.
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