L’ARTE FUORI DI SE’
Un manifesto dell’arte nell’era tecnologica
di Andrea Balzola e Paolo Rosa
“Seppure involontariamente noi artisti siamo impegnati. Non è la lotta a renderci artisti, ma è l’arte che ci costringe a essere combattenti. Per la sua stessa funzione l’artista è il testimone della libertà e questa è una motivazione che si ritrova a pagare cara. Per la sua stessa funzione egli è impegnato nelle profondità più inestricabili della storia, là dove soffoca la carne stessa dell’uomo.”
Albert Camus
Introduzione
Coordinate per un’inversione di rotta
1. I PARADOSSI DEL CONTEMPORANEO
Per restituire all’arte la sua centralità sociale bisogna superare la tirannia dell’attualità imposta dai media e uscire dall’autoreferenzialità del sistema dell’”arte contemporanea”.
2. UN’ARTE CONSAPEVOLE
L’arte, sempre alla ricerca “irresponsabile” di nuove esperienze, deve anche assumersi la responsabilità di agire consapevolmente per conquistare una nuova centralità nel processo di ridefinizione dell’etica e dell’estetica.
3. ARTISTA PLURALE
L’artista plurale è colui che oltre a creare opere crea relazioni, agisce in una rete di interazioni senza perdere la sua dimensione autoriale.
4. SINESTESIE/ANESTESIE
L’artista plurale si avvale di una tavolozza polisensoriale e sviluppa la capacità di far dialogare sensibilità diverse, che derivano da diversi modelli percettivi del reale o del virtuale.
5. LEVARE E RESTITUIRE ALL’INVISIBILE
In un mondo già colmo di artefatti, le tecnologie portano all’eccesso la saturazione semiotica, ma offrono anche all’arte gli strumenti del togliere anziché del mettere. Riportando la forma all’invisibile e scongiurando la sparizione dell’arte attraverso l’arte della sparizione.
6. L’ESPLOSIONE DELLA RETE
La rete è un medium “esplosivo” che traduce la virtualità in un sistema aperto e mutante di relazioni, veicolo della complessità e delle dinamiche sociali innovative del nuovo millennio. L’arte attraverso la rete diventa connettiva, si nutre alla sorgente della creatività diffusa e costruisce ponti tra mondo virtuale e mondo reale.
7. L’INTERATTIVITA’ E LE SUE TRACCE
L’interattività nella molteplicità delle sue forme e funzioni è l’elemento chiave delle trasformazioni sociali e culturali del terzo millennio. La ricerca artistica deve appropriarsene per farne un sistema aperto di espressione collettiva e uno strumento di dialogo tra autore e spettatore.
8. ARTE DELLE RELAZIONI E DEL DISPOSITIVO
Creare un’estetica non più basata sulle forme e sulle cose ma sui comportamenti.
9. PERFORMATIVITA’ E DRAMMATURGIA DELL’HABITAT
In una società dello spettacolo sempre più strutturata e sofisticata, creare un laboratorio antropologico permanente che produca anticorpi di consapevolezza e di creatività partecipata, attraverso una drammaturgia dell’habitat e una performatività tecnologica diffusa.
10. MEMORIA ESPANSA, MEMORIA VIVENTE
La pressione mediatica impone un modo nuovo di produrre e riprodurre memoria, per evitare che essa sia ridotta ad un data base. Sfruttando il potenziale di delega che la tecnologia ci offre e coinvolgendo le risorse creative dell’arte, si possono aprire spazi personali e musei pubblici in cui far incontrare la memoria con emozioni e narrazioni.
11. PASSAGGI DI SAPERI E FORMAZIONE CONTINUA
La dialettica permanente tra innovazione tecnologica, esperienza creativa e riflessione teorica, comporta un processo di formazione continua e una revisione radicale dei modelli di formazione artistica.
12. PENSARE CON LE MANI
L’arte tecnologica non abolisce la manualità, ma rilancia la pratica del fare e la pratica del disegno in una nuova dimensione progettuale.
13. IL RITO, IL DONO E LA BELLEZZA
L’artista plurale attiva una dimensione rituale partecipativa, senza gerarchie e senza chiusure, dove l’azione artistica ritorna ad essere “pratica del dono” e ricerca di una bellezza generativa di rinnovate sensibilità.
14. L’ARTE E IL FUORI DI SE’
La follia è un mondo di sofferenza profonda e di visioni estreme, che può nutrire l’immaginario artistico. Oggi che molta arte vive di emozioni artefatte e filtrate dai media, il contatto con questa radicale alterità può sensibilizzare gli artisti a percezioni non ordinarie della realtà e a una dimensione umana più intensa.
15. L’ARTE SI FA POLITICA
L’arte diventa politica quando risponde alle emergenze epocali con la capacità di coniugare le potenzialità creative della comunità reale e quelle della comunità virtuale, concependo la tecnica come servizio e come linguaggio attraverso cui progettare il futuro.
AUTORI
Andrea Balzola (Torino, 1961) drammaturgo, sceneggiatore e regista, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. E’ autore di numerose pubblicazioni tra cui Le arti multimediali digitali, (Garzanti, 2004), Una drammaturgia multimediale (Editoria & Spettacolo, 2009), La scena tecnologica, (Audino editore, 2011).
Paolo Rosa (Rimini, 1949) è uno dei fondatori di Studio Azzurro, gruppo di ricerca artistica sui nuovi linguaggi. Da molti anni si interessa ai temi dell’interattività e del multimediale realizzando installazioni, spettacoli, film e musei narrativi”. E’ preside di Dipartimento dell’Accademia di Brera e autore di svariati libri sull’attività di Studio Azzurro. Feltrinelli ha pubblicato nel 2007 il doppio dvd+libro Studio Azzurro. Videoambienti e ambienti sensibili, che documenta il tragitto teorico e immaginativo del gruppo fin dalla sua fondazione nel 1982.
Procedura selettiva pubblica relativa alla stipula di contratti di collaborazione inerenti l’assegnazione di materie di insegnamento a.a. 2011/12
AVVISO
INFORMIAMO L’UTENZA CHE DOMANI 21/10/2011 LA SEGRETERIA NON EFFETTUERA’ IL RICEVIMENTO dalle ore 12,30 alle ore 13,30 PER ASSEMBLEA SINDACALE
Bologna, 20 Ottobre 2011 F.to Il Direttore Amministrativo Dott.ssa Tiziana Coscia
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